Chiuso per ferie

Un mese fa non avevo la piu’ pallida idea di cosa fosse un blog. Poi, non so io nemmeno come, un declic. E mi sono lanciata in questa simpatica avventura. I risultati relativi alle “visite” sul sito che monitorizzo dal mio “quaderno di bordo”, mi gratificano. Non so se sono tante o poche,  ma  dal momento che non mi aspettavo niente, sono per me un grosso risultato.

Sono anche intervistata da radio bcs,una radio veneta; sinceramente non me lo sarei mai aspettato (purtroppo non posso allegare il file perchè mi sembra di aver capito che wordpress non supporti  il file mp3.)  Continua a leggere

Appartamenti in affitto

Gli appartamenti di cui voglio parlare sono quelli che si possono affittare alla settima, per cui l’argomento dovrebbe interessare tutti i “turisti”. Ma dovrebbe anche interessare chi vive a Parigi,  piu’ o meno stabilmente.

Per il fatto di abitare questa città,  credo che tutti si siano trasformati almeno una volta  in albergatori; mi ricordo un periodo in cui avevo giusto il tempo per lavare le lenzuola e rimetterle per i nuovi arrivi. Continua a leggere

It Card

it card

Ieri sera cercavo delle informazioni sull’esito delle elezioni degli italiani all’estero e sono andata a vedere sul sito del Consolato a Parigi.

Delle elezioni non se ne parla assolutamente, sembra che degli italiani residenti all’estero non interessi  a nessuno. Pero’ guardando sul loro sito ho invece scoperto l’esistenza della IT Card, una carta che interessa tutti gli italiani residenti all’estero. Insomma un modo per incentivare il turismo di ritorno.

Premesso che dando un’occhiata al sito mi sembra che gli sconti siano piu’ per dire che per fare, io vi giro l’informazione. Visto che nessuno ci calcola per le elezioni almeno vediamo se riusciamo ad avere qualche altro vantaggio.

Report di domenica scorsa

Ho ritrovato sul sito della Rai il servizio di Report di domenica scorsa sulle politiche famigliari in Francia.

Se siete interessati e avete un po’ di tempo (dura una 15na di minuti) lo trovate cliccando qui

Vacanze scolastiche

Il calendario scolastico francese non ha niente a che vedere con quello italiano. La rentrée è di solito prevista per i primissimi giorni di settembre (l’anno scorso nel nostro comune il 29 agosto) mentre la fine corsi verso i primi di luglio. Ma tra queste due date si alternano 6 settimane di scuola e 2 di vacanza.

Si avete capito bene. Ai primi di novembre, Natale, febbraio e aprile ci sono due belle settimane di vacanze che creano il panico perchè se i genitori lavorano bisogna mettere in pista una certa organizzazione.

Quello che mi chiedo io, è  se non sarebbe il caso di alleggerire il carico di ore quotidiane per ridurre le vacanze inutili (ad esempio a novembre , appena rientrati dopo l’estate si fa in tempo ad abituarsi al nuovo ritmo che subito si ripiomba nell’anarchia).

Comunque in attesa dei nuovi cambiamenti (dal prossimo anno niente piu’ sabato a scuola e quindi settimana di solo 4 giorni visto che anche  il mercoledi è festivo) vi lascio il sito dove trovare il calendario scolastico.

Se avete figli vi aiuterà a  programmare le vacanze per tempo; se non ne avete vi eviterà di prenotare voli e pagarle il doppio  durante  le suddette vacanze.

Come nasce la frutta ?

fattorie parigi

Abitando a Parigi o in altre grandi città,  la campagna resta un concetto un po’ astratto. L’anno scorso avevo trovato questo indirizzo, ma siccome il piccolo era troppo piccolo la visita era stata  rimandata.

In pratica, ci sono un tot. di fattorie intorno a Parigi e in tutta la Francia schedate nel sito, in cui ci si puo’ recare  per raccogliere frutta e verdura di stagione. Dopodiche di parte con il cestino di primizie (presumo pagando).

L’idea di pagare per spaccarsi la schiena a  raccogliere la frutta non ho ancora capito se è veramente cosi’ ganza: pero’ dovrebbe essere almeno  istruttiva per i bambini. Sicuramente piu’ che passare una domenica all’Ikea (anche li’ ci si spacca la schiena e non solo quella). Insomma se incominciano a chiedervi: “ma dove nascono le mele ?”, sapete dove portarli. Appena incomincia il bel tempo.

 

Immeubles en fete. La festa dei vicini

immeuble en fete

Se vivete  a Parigi da qualche tempo, avrete già sentito parlare della manifestazione “Immeubles en fete”. L’idea è nata circa 8 anni fa e da allora è stata copiata in molte altre città europee.

Il concetto è semplice: viviamo in una grande città dove l’anonimato ha la meglio sul contatto umano; perchè allora non rompere l’isolamente per una sera  e creare una momento conviviale coinvolgendo i nostri vicini? Continua a leggere

Lunedi 7 aprile : la fiamma olimpica a Parigi

fiamma olimpica a parigi

Ho appena scoperto che lunedi la fiamma olimpica passa sotto casa mia. Se non volete rimanere bloccati nel traffico, sarà meglio guardare nel dettaglio quale sarà il giro previsto e gli orari, dal momento che la circolazione stradale verrà interrotta.

Museo della Carte à jouer

museo carta giocoQuando ho saputo che esisteva un Museo sulla carta da gioco ho pensato:  solo i francesi possono creare un evento da una cosa abbastanza banale . Ma quando l’ho visitato per la prima volta per ragioni “professionali” e ho tradotto una loro presentazione mi sono accorta che  non è poi cosi’ male. Continua a leggere

Prima domenica del mese : Musei nazionali gratis

La prima domenica del mese i musei nazionali sono gratis. E ho scoperto che con il braccino corto non ci sono solo io.

Sicchè se volete approfittare di questa bella iniziativa il consiglio è di muoversi molto ma molto presto, soprattutto se pensate di andarci con dei bambini. A volte pero’ con la prole a carico si ha diritto ad un’entrata riservata.

Mi è successo il mese scorso al Museo d’Orsay dove in coda  c’erano diverse centinaia di persone (non scherzo).Ero pronta a rinunciare quando mi sono accorta che da un’entrata secondaria (quella per i biglietti in pre-vendita) facevano entrare famiglie con bambini.   

 

Settimana dello sviluppo sostenibile

sviluppo sostenibile parigiQuesta è la settimana dello sviluppo sostenibile. La città di Parigi e la Comunità dell’Arc de Seine hanno organizzato tutta una serie di manifestazioni per sensibilizzarci sul tema.

Penso che tutti noi con tanti piccoli eco- gesti  possiamo aiutare il pianeta se non a migliorare, almeno a non peggiorare. Continua a leggere

Altruismo

Stasera Matteo (4 anni e mezzo) mi ha dato una lezione di altruismo. Invece che andarsi a nascondere, come gli avevo consigliato, ha preferito dividere l’ultima danette al cioccolato con suo fratello (18 mesi). Il piccolo, a cui nulla sfugge, continuava a mugolare, indicando la famigerata coppetta. Il grande è arrivato con due cucchiai e ha detto “io la partage con 2 cucchiai come faccio a scuola con la colla” (spero che la colla poi  non se la mangino).

Io, che al suo posto me la  sarei mangiata da sola nascosta nel bagno, mi sono sentita un po’ un verme. A volte mi domando da chi ha preso.

 

 

 

Parisolidaire: un’idea geniale

paris solidaire

Che il costo dell’immobiliare a Parigi sia alle stelle è risaputo. Gli affitti sono altissimi ma in senso relativo è meno caro affittare un 4-5 vani che un monolocale o una “chambre de bonne”.

Le chambres de bonne sono le camere che una volta ospitavano la servitu’, solitamente sotto i tetti; oggi vengono affittate appunto a studenti e persone sole, sono spesso caldissime d’estate e molto fredde d’inverno. Il bagno di solito è sul pianerottolo e viene diviso tra i vari inquilini. E se costasse poco si potrebbe anche vedere il lato folcloristico; il problema è che di norma sono anche care. Continua a leggere

L’alternativa alla lasagna

ricette cucinaA me la cucina francese non fa impazzire. Soprattutto perchè ogni volta che vado al  ristorante  mi servono  qualcosa che credevo di non aver ordinato. Il  titolone ridondante per definire un semplice  “filetto di carne con puré” nasconde quasi  sempre una salsina misteriosa che di solito non  calcolo,  ma che ha il potere di rovinarmi l’appetito.

Con questo preambolo sappiate che mai avrete da me una ricetta francese. E vista la mia presentazione (per chi non avesse ancora letto consiglio l’altro mio post), credo che nessuno vorrebbe da me nemmeno una ricetta italiana. Continua a leggere

Coiffeurs a Parigi

parigi coiffeur

Attraverso sondaggi  tra amiche ho appurato che il proprio parrucchiere non si tradisce nemmeno se ci si trasferisce a 5000 km di distanza. Almeno per i primi due anni.

Quando stavo a Milano la mia amica tornava a Spezia il venerdi sera è il sabato mattina si fiondava dal suo  parrucchiere e dalla sua solita estetista. Abitudine,  confidenza, chiamatele come volete ma difficilmente si ha voglia di lasciare il vecchio per il nuovo.

Se poi vi siete trasferiti all’estero, metteteci anche la paura della lingua (“oddio,  hai visto mai che non mi capisce e mi spiuma”) c’è chi è disposto ad aspettare le vacanze di Natale pur di tornare dal coiffeur della propria città natale. Continua a leggere