Ieri sera mi ha chiamato Mariella che la domenica di Pasqua ha partorito il suo secondo bambino. Questa volta ha deciso che sarebbe nato in Francia, anzi nata, visto che è una piccola Sophie. Era ancora alla maternità, in camera singola , ed era troppo contenta; le sembrava di stare in hotel. Lo so, ci sono passata anch’io e per questo le ho detto di godersela finchè puo’ (tornata a casa saran dolori, in tutti i sensi !).
Mi ha detto che ora ha capito perchè le francesi hanno tanti figli. Ma è anche vero che Mariella, come me, si è iscritta alla maternità appena subito dopo aver saputo di essere incinta. Si’, per noi italiani è una cosa incomprensibile: iscriversi per partorire. E se non trovo piu’ posto ? Io con quest’ansia ero all’ufficio iscrizioni alle 08.00 del giorno in cui il mio ginecologo mi ha dato l’ok.
E poi volevo assolutamente avere l’ epidurale. Clinica gestita da suore: mi sono chiesta: “mi faranno partorire con dolore ?”. E invece la sorella mi consegna un volantino in cui spiegavano che erano a favore del parto indolore e che l’anestesista è li’ presente 24 ore al giorno. Non mi sembrava vero.
Cosi Mariella tornerà a casa domani, venerdi, dopo 5 giorni di degenza (lei la chiama vacanza). In Italia se ricordo bene dopo 2 giorni ti chiedono se forse non preferiresti tornare a casa , e di solito se condividi la camera con altre mamme e con altri bambini di-sincronizzati come sonno-poppate-cacche non vedi l’ora di mollare gli ormeggi.
Allora Mariella, goditi l’ultimo giorno di pace e lascia che tuo marito impazzisca un po’ a casa; da domani tocca di nuovo a te.
E benvenuta Sophie, un’altra italiana a Parigi che pero’ avrà anche la sua carta d’identità francese.
sono arrivata a questo blog per vie traverse e anche io ho una bambina di 5 mesi e sono rimasta allibita dal sostegno economico e di servizi alla gravidanza. Non quanto qualcuna che ha già avuto figli in italia immagino, perché non ho potuto fare paragoni, ma ho visto le mie amiche. Purtroppo dopo, con la creche diventa un incubo anche qui!