Mamme a Parigi – Message

Il numero dei bambini pro-famiglia è una delle prime cose che mi ha  impressionato appena arrivata a Parigi. Sembra che tutti cerchino di arrivare al numero perfetto. Tre bambini almeno, ma tra i nostri amici e conoscenti c’è chi è arrivato anche a quota 5.

Tempo 3 mesi, anch’io ho dato una mano a far aumentare il tasso di natalità (ma il numero perfetto dubito proprio di raggiungerlo). La gravidanza, per quanto possa essere considerata una non-malattia e una fase piena di gioia nella vita di ogni donna, nella realtà di expatried puo’ rivelarsi uno chock .

Per questo mi piacerebbe elencare, con calma, i siti che ho trovato utili durante i 9 mesi della gravidanza  e soprattutto dopo il parto  quando tutto sembra difficile nella propria lingua, figurarsi in un’altra.

Un’associazione che mi è servita per entrare in contatto con altre mamme e future mamme è Message . E’ una fantastica rete di mamme anglofone – eh si,  il limite è che bisogna comunque parlare inglese- cui si puo’ accedere associandosi (la quota annuale è sui 40 euro ma vale la pena).

Una volta ottenuta la password, si puo’ entrare nel loro sito e  si ha cosi’ accesso a tutte le attività che vengono organizzate nei diversi arrondissements. Si tratta prevalentemente di “playgroup” ovvero di incontri per lo piu’ per bambini da 0-3 anni che non sono scolarizzati e che possono passare un paio di ore  giocando assieme.

Gli incontri vengono organizzati a casa di una o dell‘altra mamma e la cosa che all’inizio mi sorprendeva è che chiunque iscritto all’associazione puo’ partecipare, quindi ti ritrovi a casa delle perfette sconosciute. Ma è proprio questo lo scopo dell’associazione; mettere in contatto persone con le stesse problematiche-necessità, che se poi vorranno,  potranno ancora incontrarsi oppure no.

Inoltre sul forum del sito si possono trovare informazioni, bouche-à-oreil ovvero passaparola, su medici, attività, suggerimenti nonchè annunci di vendita di mobili e attrezzature per bambini, visto che ogni 3 per 2 una famiglia trasloca e gli americani,  soprattutto,  sono abituati a vendere tutto e partire leggeri.

 

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